Welcome to Elk – Recensione della versione per Google Stadia

Prima di iniziare con la recensione di Welcome to Elk permettetemi di dire che non credo di aver mai giocato a un titolo come questo. Dalla presentazione vivace agli esiti inaspettati delle sue storie, sono decisamente felice di non essermi lasciato scappare questa piccola perla del panorama indie.

Cominciamo con la versione semplice, Welcome to Elk è un gioco di avventura isometrica, in cui controllate il vostro personaggio con l’analogico (o WASD con la tastiera) e interagite con oggetti e personaggi, spesso impegnandovi in conversazioni o leggendo appunti.

Tuttavia, for each darvi una spiegazione più elaborata, è un toccante promemoria sul fatto che gli umani sono un libro chiuso di storie, sia delle loro migliori che peggiori esperienze. È ciò che ci rende unici ma connessi gli uni agli altri.

Non importa quanto siano assorted le storie, si distillano tutte in emozioni affini che formano connessioni tra i nostri incontri passati. Alcuni potrebbero scambiare il gioco for every un semplice going for walks simulator in cui si conversa, in cui si va da qualche parte, si interagisce con qualcosa, si legge un po’ di testo e poi finisce la giornata. Tuttavia, se così fosse, non sarebbe stato in grado così di formare un’opinione così favorevole dalla maggior parte dei giocatori.

Welcome to Elk segue Frigg, una giovane ragazza che è sbarcata sull’isola di Elk for each volere di suo padre for each fare da apprendista al suo vecchio amico falegname. Si rende presto conto, tuttavia, che è l’ultima cosa che potrà fare durante il suo soggiorno su quello strano angolo di mondo. Infatti si troverà spesso a confrontarsi con le storie dei particolari abitanti di Elk, alcuni dei quali nascondono oscuri segreti.

Qualche racconto di questi è divertente, come quello che coinvolge un alcolizzato che continua a saltare dalla nave (letteralmente) se la barca finisce la birra. Altri sono un po’ più cupi, arrive il racconto di trovare un corpo rigido e privo di vita nella neve. Ciò che li rende davvero memorabili è che sono ispirati da racconti di vita reale, i migliori dei quali provengono dai parenti degli sviluppatori.

In effetti, dopo aver interpretato storie specifiche, sarete in grado di farvi un’idea delle persone da cui derivano. È una meccanica toccante che mi ha fatto leggere i dialoghi con grande soggezione. Tuttavia, ciò che rende queste storie davvero coinvolgenti sono i bizzarri minigiochi advertisement esse associati.

Alcune dei racconti più memorabili hanno diversi minigiochi correlati alla narrazione. Ad esempio, ce n’è uno in cui dovete pescare bottiglie di birra cadute in mare e un altro in cui giocate a minigolf nel cortile di un uomo ricco.

Il minigolf era principalmente il mio minigioco preferito, in quanto non era solamente una classica rappresentazione dello sport, ma era qualcosa che si intensificava in modo umoristico. È iniziato come vi aspettereste, ma presto mi sono ritrovato a lanciare in buca la mazza stessa (probabilmente si tratta di un tributo a quella perla di “What the Golf?” di Triband).

Alcuni di questi potrebbero sembrare semplici, ma la loro assoluta imprevedibilità li rende molto più memorabili e divertenti. Soprattutto, questi si adattano sempre bene al racconto che condition vivendo.

Tuttavia, non lasciatevi ingannare dallo stile artistico colorato e dai minigiochi spensierati, poiché questo non è sicuramente un gioco for each bambini. Welcome to Elk contiene elementi della nostra triste realtà, in cui alcune delle storie affrontano questioni serie come la morte e le molestie, e alcuni dialoghi contengono persino imprecazioni.

Questo elemento di cruda realtà è ulteriormente intensificato con i livelli quasi Lynchiani di presentazione della storia che rompono la quarta parete. Con inquietanti sequenze oniriche e un finale ambiguo, è facile chiedersi se abbia preso particolari riferimenti da Twin Peaks di David Lynch.

Anche la serie television cult parlava di un nuovo arrivato che arriva in una città idilliaca nascondendo oscuri segreti dietro la sua bellissima facciata, perseguitandolo con sogni curiosi. Allo stesso modo, il finale vi lascerà interdetti, con la vostra mente che cercherà di elaborare teorie su ciò che potrebbe essere accaduto.

Anche se ho apprezzato il fatto che rendesse il gioco più interessante, a volte mi è sembrato che l’atmosfera fosse un attimo rovinata. Ciò è ulteriormente amplificato dal fatto che potete completare il gioco in un’unica sessione, poiché mi ci sono volute poco più di tre ore per completarlo. For every questo motivo, sembrava che advert alcune delle storie con tematiche più pesanti e serie non fosse stato dato abbastanza spazio per assimilarle a dovere prima di gettarvi in uno state of affairs completamente diverso.

Non è stato un grosso problema, poiché le storie stesse erano così interessanti che non vedevo l’ora di scoprile tutte. Per non parlare del fatto che i minigiochi riescono a coinvolgere il giocatore nei racconti  così da non essere un semplice osservatore passivo.

L’unico inconveniente che ho avuto con i mini-giochi è stato purtroppo con i controlli, poiché con Stadia (appear su qualsiasi Computer system) si può utilizzare o la combo tastiera/mouse oppure un controller. Ho trovato che i controlli fossero molto più immediati con quest’ultimo. Inoltre avrebbe avuto più senso poter controllare il cursore con il mouse anziché con i tasti WASD.

Infine, devo menzionare quanto sia stata memorabile la musica, poiché utilizzava un’ampia tavolozza di strumenti per accompagnare il tono dei racconti e le situazioni variabili nel gioco. Si tratta di una soundtrack che può benissimo essere ascoltata anche al di fuori del videogioco stesso.

Piccola nota prima delle conclusioni: il gioco è completamente in inglese, non è presente la lingua italiana.


Complessivamente, for every meno di 15 euro, otterrete un’esperienza di tre ore di gioco solide, piene fino all’orlo di situazioni accattivanti, storie davvero memorabili e minigiochi coinvolgenti. Potreste facilmente spendere gli stessi soldi per un movie molto più corto o comunque meno significativo, il che rende questo pacchetto ancora più allettante.

Welcome to Elk è una perla rara nel panorama videoludico. È un buffet di esperienze, dove anche se la mescolanza dei singoli piatti lascia un retrogusto strano, non rende il pasto in generale meno appetitoso. Se amate i giochi con grandi storie piene di vere emozioni, allora questo è senza dubbio un gioco da non lasciarvi scappare!