Gods Will Fall – Recensione
In un panorama videoludico inflazionato da titoli troppo simili tra loro, è sempre più difficile trovare prodotti originali e innovativi. Gli enormi investimenti necessari for every la programmazione dei tripla A, porta i grandi publisher a percorrere una “strada sicura”, garantita dalla riproposizione dell’ennesimo episodio del manufacturer di punta, spesso identico a quelli precedenti. L’unica “ventata di freschezza” per il settore è spesso affidata ai videogame “indie” che compensano la mancanza di risorse con idee interessanti. Gods will Slide è il terzo titolo della piccola software package residence britannica Cleaver Beans che dopo WipEout Omega Selection e When Vikings Assault! è tornata nell’universo della mitologia norrena con un’opera complessa che strizza l’occhio ai souls. Avrà saputo conquistarci? Troverete la risposta nell’articolo che segue.
Ribellione divina
Il mondo di Gods will Drop è dominato da nove divinità malvagie che provano piacere nel tormentare un’umanità soggiogata. Nonostante le preghiere e i sacrifici offerti a quest’ultime, le mostruose creature soprannaturali continuano nella loro opera di distruzione, tanto da rendere il pianeta un luogo invivibile. Dopo secoli di angherie, il coraggioso popolo vichingo choose di porre fantastic alle ingiustizie e una volta radunata la flotta più imponente della loro storia, dichiara guerra agli oppressori. Purtroppo il controllo degli dei sui mari e sulle condizioni atmosferiche rende vano il tentativo, tanto da ridurre l’enorme esercito a sole 8 unità. I temerari eroi che andremo a controllare nell’avventura, non si perdono d’animo e decidono di portare a termine la loro missione suicida. La breve premessa del titolo è mostrata nella sequenza iniziale e costituisce di fatto l’unica licenza narrativa dell’intera opera. I rapporti interpersonali tra i combattenti e i pochi cenni sulle loro origini, sono affidati a dei brevi file di testo, consultabili nelle schede ad essi affiliate. Da quanto descritto è evidente che la trama occupa un ruolo molto marginale nell’opera di Cleaver Beans, tanto che ve ne dimenticherete praticamente subito, impegnati a sopravvivere ad un’esperienza ostica e volutamente punitiva.
Souls as opposed to
Gods Will Fall è un hack’n slash con visuale dall’alto, incentrato su meccaniche tanto classiche quanto originali. Ogni personaggio è dotato di un attacco leggero e di uno pesante, di una schivata che può fungere anche da controffensiva (se eseguita nel momento giusto) e della capacità di ripristinare la propria energia con un “urlo di battaglia”. La quantità di cura di cui potremo usufruire, tramite l’abilità, è legata ai colpi e alle parate consecutivi messi a segno e se saremo abili nel eludere i danni, potremo giovare di uno stato di “furia” che incrementerà momentaneamente le nostre statistiche. Una soluzione di gameplay molto interessante a cui bisogna aggiungere i potenti effetti dei consumabili reperiti negli scenari e delle armi sotratte ai cadaveri degli antagonisti che potranno essere adoperate sia come strumenti d’offesa (fino al deterioramento e la distruzione), sia appear oggetti da lancio. Una volta acquisite tutte le meccaniche descritte, tramite il tutorial, avremo a disposizione l’intero state of affairs di Gods will Fall.
In poche parole, il titolo non propone un sistema procedurale basato su livelli di crescente difficoltà, bensì un’ambientazione completamente aperta, nella quale il nostro compito sarà soprattutto quello di reperire le sfide alla nostra portata. Ognuno dei nove dei da sconfiggere è chiaramente indicato sulla mappa, rinchiuso nel suo portale e protetto da una discreta quantità di sgherri che proveranno advert ostacolarci. Giunti in prossimità dell’ingresso di una tana, potremo selezionare solo uno degli otto protagonisti una scelta cruciale suggerita dalle caratteristiche fisiche e dall’arsenale in dotazione. La libertà concessa al giocatore è presente anche all’interno dei dungeon, dove potremo ignorare del tutto i nemici e dirigerci direttamente alla boss battle. Quella che sembra la soluzione più semplice è in realtà quella più ostica e sbagliata. L’energia del dio da affrontare è chiaramente visibile nella parte superiore dello schermo e l’unica speranza che abbiamo di avere la meglio nel confronto, è quella di ridurla drasticamente prima che questo avvenga. Ogni avversario “minore” che elimineremo ridurrà lievemente la forza vitale del suo capo, in un sistema innovativo che incentiva l’esplorazione e la ricerca dei potenziamenti.
Qualora il tentativo non vada a buon wonderful, verremo riportarti all’ingresso del covo dove potremo scegliere un altro membro del occasion che affronterà lo state of affairs ex novo, con il ripristino completo dei nemici e della barra vitale del cattivone di turno. Il guerriero sconfitto resterà intrappolato all’interno del livello e l’unico modo che avremo per liberarlo sarà quello di eliminare il boss che lo presidia. Ogni fallimento ci costerà una delle otto “vite” che abbiamo a disposizione, fino a giungere all’inevitabile match around. La cattura di un personaggio comporterà, a volte, una reazione emotiva in uno dei sopravvissuti che vedrà incrementare o diminuire le proprie statistiche a seconda del rapporto instaurato con il prigioniero. Ovviamente il fulcro del gioco è nelle discrete boss struggle, non particolarmente varie nelle dinamiche e contraddistinte da un livello di sfida molto elevato. Da quanto descritto è evidente che il gameplay di Gods will Slide offre diversi spunti originali, mortificati da un bilanciamento complessivo dell’esperienza tutt’altro che soddisfacente.Superare i dungeon con gli eroi più lenti e pesanti (in pratica la metà del roster) è alquanto impossibile e ci si ritrova advert utilizzare sempre i combattenti più agili. Le dinamiche degli scontri sono afflitte da un “move set” eccessivamente ripetitivo, soprattutto for each quanto riguarda gli avversari “comuni”, che si limitano ad offensive incapaci di proporre sensibili variazioni nel corso dell’avventura. Se a queste imperfezioni aggiungiamo: delle hitbox imprecise (capaci di trasformare alcuni scenari in un incubo), la grave mancanza di un comando che permetta di “puntare” il bersaglio dei nostri attacchi che favorisce i colpi a vuoto e rende casuali le contromosse, ne deriva un’esperienza a tratti frustrante che vanifica in buona parte le ottime premesse descritte. Un vero peccato vista la bontà delle idee realizzate nel titolo, capace comunque di aggiungere delle sensibili novità nel sovraffollato mondo dei soulslike. Giungere ai titoli di coda del titolo costituirà un’impresa impegnativa e for every certi versi soddisfacente, nella quale purtroppo la fortuna avrà un peso lievemente minore alle nostre capacità.
Pretty Outdated Gen
Gli aspetti innovativi descritti sono del tutto estranei al comparto tecnico di Gods will Drop, poggiato su un motore grafico a dir poco obsoleto e reso “insipido” da un style and design complessivo banale e stereotipato. La discutibile scelta stilistica di creare un opera a metà strada tra il fumetto e il cartoon l’ha resa invece totalmente anonima, con scenari vuoti, trascurati e ricchi di imperfezioni. Il comparto tecnico del titolo svolge con scarsa sufficienza il proprio compito, limitato da modelli poligonali poco curati e da animazioni approssimative. Anche il body price è risultato piuttosto instabile con leggeri cali che pur senza incidere eccessivamente sull’esperienza di gioco si fanno notare. Un difetto che ci ha lasciato abbastanza perplessi e di difficile inquadramento vista la semplicità dello “spettacolo” visivo. Mediocri gli effetti luce e particellari con una realizzazione dell’acqua tra le più brutte viste nell’ultimo decennio. Un anonimato che si può estendere all’intero comparto sonoro dotato di una soundtrack e di un campionamento degli effetti del tutto trascurabili.
Una caduta rovinosa
Analizzare una produzione indie, dotata di poche risorse economiche, è sempre complicato, visto che si rischia di condannare lo sforzo dei suoi creatori, ben oltre i demeriti degli stessi. Siamo tra quelli che provano sempre a cogliere la reale essenza di un’opera, anche oltre le texture e i dettagli grafici, alla ricerca del valore artistico e videoludico in essa contenuti. Una premessa necessaria a giustificare la bocciatura di Gods will Fall, l’ennesima occasione mancata capace di lasciare un boccone amaro da digerire. L’originalità della proposta è indiscutibile, alcune delle sue meccaniche funzionano e suggeriscono elementi innovativi alla categoria e l’ostico livello di difficoltà funge da stimolo per l’utente, spingendolo all’ennesimo tentativo. Nello stesso tempo il titolo è affossato da sensibili imperfezioni nel gameplay e da un motore grafico antiquato che rende l’esperienza poco appetibile. La caduta degli dei è stata piuttosto rovinosa e ne sentiremo il dolore a lungo.
Versione Provata: PlayStation 5